Si parla di cicloturismo nell’articolo di Maurizio Barbieri uscito alcuni giorni fa sulla Nuova e se ne parla notando le “assenze”. Sensazione che mi trova concorde, nel senso che indubbiamente al tema del cicloturismo Ferrara presta poca attenzione. Nonostante la vocazione del territorio pianeggiante, nonostante l’abitudine dei ferraresi a utilizzare la “spiciula” per muoversi quotidianamente in città. Nonostante il costante aumento delle persone che vanno in vacanza in bicicletta.
Serve allora un altro modo di inquadrare il problema, o meglio più che un problema, un’opportunità da giocarsi al meglio, in un gioco di squadra che abbia un’unica visione: la valorizzazione del territorio.
Su quello che serve, probabilmente siamo tutti d’accordo, occorre invece fare chiarezza su ciò che non serve o peggio danneggia. Non serve buttare sul piatto progetti frettolosi, slegati, magari fantasiosi ma non realizzabili. Non serve spendere soldi in brandelli di ciclabili che nascono dal nulla e non portano a nulla. Non serve riempirsi la bocca e le pagine di cronaca locale con progetti “quasi” imminenti e che ogni 10 anni vengono riproposti “quasi” come nuovi.
Destra Po ha vent’anni, è una ciclovia di 125 km che attraversa il territorio ferrarese da Stellata al mare, è un tratto di Eurovelo 8, ma stenta a decollare. Non ha servizi, è praticamente impossibile attraversare da una sponda all’altra il fiume, l’asfalto è ancora quello di 20 anni fa e la segnaletica (esaustiva e ben fatta) è stata posata al decimo compleanno del tracciato. Questo per dire che ci si muove lentamente e con scarsa convinzione. I fondi previsti dal PNRR dovrebbero smuovere questa situazione, lo speriamo vivamente.
Nell’articolo Barbieri parla di una fantomatica “ciclabile Ferrara lidi”, mi permetto di dubitare che una simile infrastruttura venga anche solo ipotizzata, in un territorio dove la ferrovia che collega Ferrara a Codigoro e quindi al mare, non ha ancora un trasporto biciclette degno di questo nome; contiamo che l’elettrificazione della linea, prevista dall’assessore regionale Corsini per il 2023 porti a un effettivo utilizzo del treno+bici per avvicinare questi territori, bellissimi e unici.
Giovedì 31 marzo CNA provinciale organizza a Ferrara un convegno sui temi del cicloturismo, un bel segnale che speriamo non resti il solo o peggio non rimanga inascoltato; serve però un’intesa tra associazioni del turismo, Comune, Provincia e tutte quelle attività che possono con il loro lavoro migliorare l’accoglienza nel nostro territorio, dal settore agricolo a quello della scuola.
Ferrara Città delle Biciclette e Comune Ciclabile FIAB con il massimo del punteggio, deve e può fare di più, mettendo a sistema voci che devono avanzare assieme. Per aumentare significativamente il turismo in bici servono strade sicure, non solo ciclabili; un traffico urbano sostenibile, vale a dire ridurre il numero di auto in circolazione, serve un’accoglienza alberghiera attenta alle (poche) esigenze del ciclista: alimentazione varia e abbondante (e il nostro territorio agricolo offre molto), un ricovero sicuro per la bici. Sono certo che un’attenzione al ciclista-turista anche da parte di ristoratori e negozianti in genere sia importante e auspicabile, proprio nell’ottica di arrivare a una città “che preferisce” la bici e lo dimostra in concreto.
In conclusione, non mi preoccupa eccessivamente l’occasione persa per la mancata partecipazione di Ferrara alla Fiera del Cicloturismo, mi preoccupa la mancanza di una cospicua voce “cicloturismo” nel bilancio di questa città.
Giuliano Giubelli
Per attirare il cicloturismo servono anche iniziative che sensibilizzino in primis i ferraresi, e che poi possano attirare forestieri. Dedicare una domenica all'anno, nel periodo aprile maggio in cui la città vine - coraggiosamente - chiusa alle macchine e in cui si organizza un giro in città coinvolgendo famiglie, giovani - gli universitari sono una risorsa - imprenditori locali e naturalmente i politici locali, è una cosa di una banalità allarmante e di una facilità organizzativa molto poco impegnativa, ma fa quel rumore che può stimolare nel tempo un evento che abbia un richiamo anche nazionale. Si organizza un giro tipo la bellissima iniziativa di AbbracciaMI, fatta a Milano, in cui la bicicletta diventa il traffico. Si crea un ritrovo…