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Ferrara, una città a 30 km/h

Aggiornamento: 5 dic 2022

FIAB invia al sindaco una lettera aperta: la sicurezza delle persone al primo posto



Sulle "Città 30" molti sindaci si stanno attivando e in questi ultimi mesi il tema della riduzione e controllo della velocità è diventato un tema all'ordine del giorno di molte amministrazioni comunali. Il merito di aver iniziato va a Bologna, che ha già approvato la delibera in Consiglio Comunale e che a giugno vedrà le prime realizzazioni, costo dell'operazione annunciata dal sindaco Matteo Lepore: 14 milioni di euro. Bravi. Sulla scia altre città si stanno muovendo, Padova, Parma, Cesena, Verona, solo per citarne alcune.

Ferrara le Zone 30 le ha da molti anni e continuano a crescere, ma ora è tempo di fare un passaggio coraggioso. Da Zona 30 a Ferrara 30, ovviamente facendo rispettare il limite di velocità. A convincere il sindaco Alan Fabbri e la sua giunta basterebbe la lettura dell'immagine riportata qui sopra. Il provvedimento è già nel PUMS approvato in consiglio comunale nel 2019, ma non si può aspettare il 2030 per metterlo in atto.

Negli anni novanta Ferrara era la città italiana con il più alto tasso di ciclabilità e innovazione urbanistica in tema "bici", poi qualcosa si è inceppato, per pigrizia o per timore. Occorre ritornare su quei passi, oggi un'amministrazione pubblica ha il dovere di fare politiche di ciclabilità urbana. Dal lavoro pionieristico degli anni novanta anche il nostro paese si è dotato di strumenti legislativi importanti come la Legge Quadro sulla Mobilità ciclistica (legge 2/2018) e da un paio di mesi è realtà anche Il Piano Generale della Mobilità Ciclabile (PGMC). Molti sindaci si sono messi in scia e stanno lavorando alacremente, sindaco Fabbri la ciclabilità o meglio il valore democratico dello spazio pubblico è imprescindibile dal buon governo della città, aspettiamo presto fatti concreti.




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